SEA esclusa a Viterbo per un debito fiscale di oltre 17 milioni, confermato dal TAR il 28 agosto 2025. Ad Agrigento proroghe senza gara: il “Sistema Agrigento” colpisce ancora.

Il caso Viterbo: esclusione e sentenza TAR

Il 19 marzo 2025, il Comune di Viterbo ha escluso dalla gara d’appalto per la gestione dei rifiuti il raggruppamento temporaneo SEA-ISEDA, nonostante fosse risultato primo in graduatoria, a causa di gravi irregolarità fiscali (Report Sicilia).

La situazione è stata successivamente confermata dal TAR del Lazio con sentenza del 28 agosto 2025, che ha stabilito come legittima l’esclusione motivata da una violazione fiscale quantificata in 17.389.012,31 euro (ViterboNews24).

Ad Agrigento, proroghe senza spiegazioni

Se a Viterbo la legge è stata applicata senza eccezioni, ad Agrigento la stessa ATI SEA-ISEDA continua a gestire il servizio rifiuti grazie a proroghe consecutive, nonostante l’enorme debito fiscale accertato. Tutto questo avviene senza nuova gara e senza che siano resi pubblici gli atti amministrativi relativi (Report Sicilia).

Le somme in ballo sono milionarie e riguardano uno dei servizi più delicati per la città, eppure la trasparenza sugli atti è praticamente assente.

Il “Sistema Agrigento”

Questa vicenda non è un episodio isolato. Da anni, Report Sicilia documenta come ad Agrigento la gestione degli appalti e dei servizi pubblici si muova all’interno di un meccanismo che abbiamo definito “Sistema Agrigento”: proroghe infinite, affidamenti senza gara, mancanza di controlli effettivi e un’opacità che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

L’appalto rifiuti è solo l’ultimo tassello di un mosaico fatto di scelte amministrative che sembrano più guidate da indirizzi politici che dal rispetto rigoroso delle leggi. Il confronto con Viterbo ne è la dimostrazione lampante: lì il debito fiscale ha determinato l’esclusione, qui invece diventa un dettaglio ignorato.

Le domande inevase

Report Sicilia chiede trasparenza:

  • Perché ad Agrigento si proroga un appalto milionario a una società con un debito fiscale di oltre 17 milioni di euro?

  • Quali verifiche sono state effettuate dall’amministrazione prima di concedere le proroghe?

  • Perché non sono stati pubblicati gli atti e le determine relativi a proroghe e pagamenti?

  • Chi, all’interno del Comune, si assume la responsabilità politica e amministrativa di queste scelte?

Due pesi e due misure?

A Viterbo, il rispetto rigoroso della normativa ha portato all’esclusione della SEA. Ad Agrigento, invece, la gestione prosegue indisturbata, ignorando un debito fiscale di dimensioni enormi.

La domanda è inevitabile: le leggi valgono per tutti, o ad Agrigento restano indirizzi politici da applicare a seconda delle convenienze?

I cittadini hanno il diritto di risposte chiare: la gestione dei rifiuti non è solo un fatto economico, ma una questione di legalità, trasparenza e responsabilità istituzionale.


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