Le parole del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia aprono il dibattito sul futuro politico di Agrigento. Dubbi e perplessità dopo cinque anni di amministrazione Miccichè e il “caso Ciulla”.
AGRIGENTO – Il Coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Paola Antinoro, è intervenuta nelle scorse ore sul dibattito politico che precede le prossime elezioni amministrative, dichiarando che il partito “sta lavorando con impegno alla definizione di un progetto programmatico serio, concreto e coerente, costruito nell’interesse esclusivo della città di Agrigento e dei suoi cittadini”.
L’obiettivo – afferma la Antinoro – sarebbe quello di “giungere alle prossime elezioni con un centrodestra unito, fondato su scelte condivise e responsabili”, sottolineando che la scelta del candidato alla carica di sindaco avverrà “attraverso una valutazione ponderata e condivisa tra il Coordinatore cittadino, il Presidente provinciale, il Coordinatore regionale e la Deputazione”.
Parole che, tuttavia, hanno sollevato non poche domande e qualche perplessità.
Se davvero Fratelli d’Italia intende lavorare per un “centrodestra unito”, la domanda sorge spontanea: unito con chi? Con lo stesso asse che in questi cinque anni ha governato Agrigento, ovvero con Roberto Di Mauro e i suoi uomini?
È difficile immaginare che la città possa accogliere con entusiasmo un ritorno al passato recente, quello che ha visto la città in piena crisi idrica, in preda al degrado urbano e alla paralisi amministrativa.
Ed è ancor più difficile credere che, dopo il “trattamento riservato al suo stesso assessore Costantino Ciulla” — allontanato dalla giunta con una notifica del messo comunale, in modo che molti hanno definito umiliante — il partito possa ancora immaginare una nuova stagione amministrativa in continuità con l’attuale blocco di potere.
C’è dunque qualcosa che non torna, più di qualcosa: Antinoro parla di “unità del centrodestra”, ma non chiarisce se ciò significhi aprire nuovamente le porte a chi, come Di Mauro, ha di fatto dettato le scelte politiche e amministrative della città negli ultimi anni, relegando Fratelli d’Italia a un ruolo marginale e spesso scomodo.
La domanda che molti si pongono oggi è semplice: FdI intende davvero riproporre Agrigento lo stesso modello politico che i cittadini sembrano ormai aver rigettato?
E soprattutto, la Coordinatrice Antinoro ha già condiviso questa linea con i vertici provinciali e regionali del partito, oppure si tratta di una dichiarazione isolata, in attesa di chiarimenti interni?
Mentre la città vive una delle fasi più complesse della sua storia amministrativa, la sensazione è che serva chiarezza: non soltanto sul nome del futuro candidato, ma soprattutto sulla visione politica di chi aspira a restituire ad Agrigento una guida capace, autonoma e libera da condizionamenti.
