villa del sole

Quello che è successo ieri pomeriggio alla Villa del Sole di Agrigento è la fotografia perfetta di una città dove la legge non ha più forza, dove la tutela del patrimonio pubblico dipende dai cittadini e non dalle istituzioni, e dove il potere — quello vero — continua a muoversi indisturbato.

Oggi, 21 ottobre 2025, Report Sicilia era sul posto. Abbiamo chiamato, filmato, documentato tutto, in diretta.


La cronologia dei fatti

  • Ore 15:00 – La redazione di Report Sicilia e alcuni cittadini si recano presso il cantiere della Villa del Sole, luogo già segnalato per l’ennesimo abuso edilizio (la piattaforma in cemento armato non assentita). Vengono contattati più volte il Comando di Polizia Locale di Agrigento e i Carabinieri.

  • Ore 15:13 – Dopo vari tentativi e diverse chiamate al centralino, una vigilessa risponde confermando che la squadra antiabusivismo sarebbe arrivata “da lì a poco”. La risposta viene registrata in diretta.

  • Ore 17:30 circa – Dopo più di due ore di attesa, mentre la diretta viene ripresa per testimoniare l’assenza di interventi, arriva improvvisamente una squadra di operai dell’impresa appaltatrice che inizia la demolizione della piattaforma di cemento, con due escavatori (uno Hitachi e uno JCB) e mezzi in piena attività.

  • Ore 17:40 circa – Solo dopo l’avvio della demolizione, arriva sul posto la Polizia Locale, che non si presenta né si identifica con la redazione di Report Sicilia e con i cittadini presenti. I vigili osservano, senza bloccare le attività dell’impresa che sta demolendo proprio il manufatto oggetto della denuncia.

  • Nel frattempo, i Carabinieri, pur contattati prima dell’arrivo della ruspa, non intervengono mai.


L’abuso occultato davanti alla legge

Le immagini parlano da sole: la piattaforma in cemento armato, realizzata senza alcuna autorizzazione e riconosciuta dalla stessa Soprintendenza come opera non assentita, viene demolita sotto gli occhi della Polizia Locale, arrivata solo a lavori iniziati.

Non c’è stato alcun sequestro, nessuna messa in sicurezza dell’area, nessun verbale pubblico immediato.
Solo la rimozione fisica del “corpo del reato”, eseguita dall’impresa appaltatrice, verosimilmente su disposizione del RUP, e non certo su ordine dell’autorità giudiziaria.

Questo significa che un abuso edilizio è stato occultato in diretta, davanti alle forze dell’ordine.


Il contesto: una vicenda che grida allo scandalo

La Soprintendenza, con nota prot. 10118 del 20/10/2025 , aveva diffidato il Comune di Agrigento a fornire una relazione tecnica e a “dismettere il manufatto realizzato in assenza di autorizzazione”.
Ma l’atto non conteneva né denuncia alla Procura né richiesta di sequestro.
E oggi, quella mancanza ha permesso che l’opera venisse distrutta prima che qualcuno potesse documentarla ufficialmente.

Un abuso edilizio accertato, cancellato senza un atto giudiziario, alla presenza dei vigili urbani.


I fatti gravi che emergono da questa giornata

  • 15:13: i vigili promettono di arrivare “da lì a poco”. Arrivano oltre due ore dopo.

  • 17:30: l’impresa demolisce spontaneamente il manufatto segnalato come abusivo.

  • 17:40: la Polizia Locale arriva e resta a guardare.

  • Nessun intervento dei Carabinieri, pur chiamati in tempo utile.

  • Nessun sequestro, nessuna acquisizione di prove, nessun verbale pubblico.


Una scena surreale, ma perfettamente agrigentina

Oggi abbiamo avuto, in diretta, la prova materiale di ciò che denunciamo da anni:
in questa città, le leggi non valgono per tutti.
Vale solo la telefonata giusta.

La Procura della Repubblica deve intervenire entro 24 ore: ciò che è accaduto alla Villa del Sole è un atto di inquinamento probatorio, oltre che l’ennesima prova di un sistema amministrativo e politico malato, opaco e complice.

Se non verrà disposto un sequestro immediato del cantiere, si avrà la conferma che la legge non esiste più e che i potentati locali possono fare e disfare anche davanti alle forze dell’ordine.


La riflessione finale

Oggi, con le nostre dirette e la nostra denuncia, abbiamo smascherato un meccanismo di omertà istituzionale che non ha più bisogno di parole: basta guardare le immagini.
Una terra “maledetta”, l’ha definita qualcuno, dove i colletti bianchi comandano più della legge e dove chi denuncia viene ignorato, deriso, isolato.

Fino a quando non si cacceranno questi poteri dai palazzi, Agrigento non avrà scampo.
E noi non ci fermeremo.

(Foto e video esclusivi: Report Sicilia – a cura di Giuseppe Di Rosa)