La selezione del personale interinale passa attraverso agenzie private, ma permane il dubbio: al di là dei requisiti formali, chi decide davvero chi entra e chi no?
Agrigento — È di questi giorni la pubblicazione di un avviso di selezione per l’assunzione di personale interinale promosso da AICA – Azienda Idrica Comuni Agrigentini tramite l’agenzia per il lavoro Osmosi S.p.A.. L’avviso, riportato anche sul sito del Comune di Agrigento, invita i candidati a presentare la propria candidatura entro il 12 novembre 2025 all’indirizzo email selezione@osmosispa.info.
I profili richiesti includono figure diverse, dai operatori esperti di autospurgo e canal-jet agli addetti agli impianti di depurazione, fino a un impiegato con laurea (ingegnere o geologo), con contratti di somministrazione a tempo determinato per 5 mesi.
La procedura ufficiale: agenzia esterna e candidature via email
Secondo le comunicazioni pubblicate:
AICA ha pubblicato l’avviso di selezione sulla piattaforma Osmosi S.p.A., un’agenzia per il lavoro esterna, che funge da intermediario per la raccolta delle domande.
I candidati devono inviare la propria candidatura esclusivamente via email all’agenzia, secondo le modalità indicate nell’avviso.
Nessun altro dettaglio ufficiale viene fornito sulla procedura di valutazione, selezione o scelta dei profili oltre ai requisiti elencati nell’avviso.
La questione della trasparenza: quali criteri per la selezione?
In teoria, l’utilizzo di un’agenzia per il lavoro come Osmosi S.p.A. dovrebbe garantire selezioni imparziali e conformi alla normativa in materia di lavoro interinale. Tuttavia, nella pratica spesso sorgono dubbi legittimi, soprattutto quando:
Non si pubblicano i criteri di selezione dettagliati (come parametri di valutazione, commissioni o punteggi);
Non sono indicati i nomi di eventuali commissioni di valutazione o consulenti incaricati di vagliare le candidature;
Non si chiarisce in che misura AICA abbia effettiva influenza sulla scelta finale, o se la decisione sia estranea all’agenzia interinale;
Non sono rese pubbliche graduatorie, esiti o verbali relativi alla procedura.
Questa situazione lascia spazio a percezioni di scarsa trasparenza e opacità, nello stesso momento in cui la società – partecipata da 37 comuni agrigentini – sta affrontando una situazione economica delicata e fa ricorso a un prestito regionale che saranno i cittadini a dover ripagare.
Una selezione che sembra “in house” di fatto
Il sito istituzionale della società consortile non mostra – almeno nella documentazione disponibile pubblicamente – regolamenti completi su come vengono effettuate le selezioni di personale né elenchi di commissioni o organismi indipendenti. Neppure nella sezione “Società Trasparente” o in quella dedicata alle procedure di reclutamento sono facilmente rintracciabili atti che dettagliano come vengono selezionati, per esempio, i candidati proposti dall’agenzia di lavoro interinale.
Così, la selezione rischia – nelle percezioni di molti cittadini – di apparire come un processo gestito “di fatto” dai dirigenti o dalle stesse strutture interne di AICA, semplicemente filtrato attraverso l’agenzia, ma non basato su criteri pubblici e verificabili.
Un contesto sociale ed economico fragile
La questione della trasparenza assume un rilievo sociale maggiore se contestualizzata con la situazione economica e occupazionale della provincia di Agrigento, dove:
la disoccupazione rimane alta, soprattutto tra i giovani;
la fuga dei talenti è un fenomeno persistente;
le opportunità di impiego formale scarseggiano;
l’uso di contratti somministrati per coprire lavori essenziali può risultare insoddisfacente se non accompagnato da trasparenza e regole certe.
Nel frattempo, la società idrica sta attingendo a risorse regionali per far fronte alla crisi economica interna, un debito che alla fine ricadrà sui cittadini attraverso tariffe o costi indiretti.
Conclusione: trasparenza o favoritismi?
La procedura di selezione per personale interinale – così come pubblicizzata – non include elementi di trasparenza sufficienti a tranquillizzare l’opinione pubblica su come vengano affiancati merito e criteri oggettivi di scelta nel processo.
In un territorio dove la fiducia nelle istituzioni amministrative è spesso bassa, la percezione di selezioni “decise dall’alto” o “in casa” può aumentare il disagio sociale, soprattutto se paragonata alla retorica della crisi, del prestito regionale e di un uso responsabile delle risorse pubbliche.
Per una partecipazione realmente democratica al mercato del lavoro locale e per garantire pari opportunità, sarebbe necessario:
pubblicare criteri di selezione dettagliati,
rendere note commissioni o organismi di valutazione,
diffondere graduatorie e verbali delle procedure,
chiarire l’effettivo ruolo di AICA e delle agenzie interinali.
Fino ad allora, trasparenza resta una parola lontana dal processo di assunzione nella società idrica agrigentina.
