ZPRU via Duomo, il bluff si allarga: anche il referente del sindaco era contrario

AGRIGENTO – Dopo il nostro articolo del 6 maggio scorso, in cui veniva svelato che non esiste alcun comitato di quartiere per via Duomo ma solo un referente nominato dal sindaco, emergono nuovi dettagli che gettano ulteriore ombra sulla legittimità del progetto ZPRU.

Il geom. Sandro Capizzi, designato ufficialmente dal sindaco Francesco Miccichè come referente per il centro storico, aveva già preso le distanze dalla cosiddetta “partecipazione popolare” con una lettera ufficiale datata 18 maggio 2023, indirizzata al Movimento Culturale “Il Centro Storico di Agrigento”.

Nella missiva, Capizzi dichiara di essersi dimesso dallo staff tecnico e organizzativo del Movimento per divergenze profonde legate proprio alla strumentalizzazione politica della ZPRU. Ma c’è di più: Capizzi nega di aver mai sostenuto la petizione online pro-ZPRU pubblicata il 16 maggio 2023 sulla pagina del Movimento, parlando apertamente di “pseudo petizione” e chiedendo di fare chiarezza su chi l’abbia realmente promossa.

“Il sottoscritto non solo non è stato il promotore di tale iniziativa, ma ha anche già ricevuto diversi attacchi relativamente ad una vicenda su cui lo stesso non ha mai posto le basi né per una fiducia né tanto meno prestato il consenso” – scrive Capizzi.

Una dichiarazione che smentisce completamente le affermazioni del sindaco Miccichè e dell’assessore Carmelo Cantone, che avevano giustificato la nascita della ZPRU proprio sulla base della volontà espressa dal “comitato di quartiere” e dal “referente”.

Oggi diventa chiaro che nemmeno il referente voluto dal sindaco stesso condivideva quel progetto, e che la ZPRU è stata portata avanti in totale assenza di un reale consenso popolare.

Inoltre, il Movimento per il Centro Storico, che da anni si batte per la riqualificazione dell’area, non solo non è stato coinvolto, ma è stato usato come paravento per dare legittimità a un’operazione mai realmente condivisa.

In un momento in cui Agrigento dovrebbe brillare per trasparenza e partecipazione – anche in vista del titolo di Capitale della Cultura 2025 – si scopre che uno dei provvedimenti urbanistici più impattanti degli ultimi anni poggia su fondamenta fragili e contraddittorie.

Report Sicilia continuerà a scavare sotto la superficie della narrazione ufficiale, per dare voce alla verità, quella reale, quella documentata.